MARVEL IT TEAM UP
presenta
LA SAGA DELLA CORONA
Parte 7 - Finale: GLI ETERNI & IL DOTTOR STRANGE
di MICKEY
liberamente ispirato ai precedenti
capitoli di FABIO VOLINO
Olympia, Grecia.
Un tempo, abusare degli incantesimi di teletrasporto per viaggiare in gruppo
aveva creato una breccia nella realtà, un varco di cui intendevano
avvantaggiarsi le forze dell'inferno stesso. [1]
Stephen Strange era sempre rimasto scottato da
quell'esperienza. Se oggi ha fatto di nuovo appello a quel tipo di magia, ciò
rappresenta la spia che l'emergenza è importante.
Difatti si è materializzato insieme al resto di un neonato, mal assortito e
ufficioso non-gruppo di eroi - i Vendicatori Sersi e Wonder Man e la vigilante
Donna Ragno - nel bel mezzo di Olympia, la città degli Eterni.
"Non andrai da nessuna parte finché i Difensori
avranno respiro!" ha appena urlato contro Ghaur, il folle Deviante
che sta indossando la temibile Corona del Serpente.
Alle sue spalle, un nugolo di esseri umanoidi appartenenti tanto agli Eterni
quanto ai Devianti, evasi con lui dalle galere cittadine.
"Dottor Strange, ho a portata di mano l'intera popolazione degli
abitanti più potenti del pianeta. Le tue minacce mi fanno sorridere, così come
che tu non sia riuscito a capire in tempo il mio piano!"
"Tanto di cappello per le tue difese mistiche. Bande scarlatte di Cyttorak...!"
Fasci cremisi di luce guizzante partono dalle mani del Mago Supremo.
Contrariamente alle aspettative di tutti, i due fasci corrono l'uno incontro
all'altro, in cerchio, per descrivere alla velocità della luce una sorta di
cupola rossa che sovrasta i quattro eroi.
"E' questo il tuo piano?!" trasecola Wonder Man.
"I classici non tradiscono mai" replica l'ex Mago Supremo.
"Sersi, campo di forza!"
La donna annuisce all'ordine telegrafico ed erige uno scudo che va a rinsaldare
la protezione magica.
"Li ha presi! Tutti! E stanno attaccando... Non so quanto
resisteremo..." ammette, portandosi le mani alle tempie per un riflesso
ridondante.
Forse la Donna Ragno non ha abbastanza esperienza con gli Eterni, ma i suoi
colleghi sono perfettamente consapevoli di avere ora contro un'intera
popolazione di esseri in grado di manipolare la materia e l'energia, e suona
come avere un incubo a occhi aperti.
"Meno di un minuto, a occhio e croce" calcola l'ex medico "Sei
l'unica Eterna ancora in grado di intendere e di volere nel raggio di miglia,
Sersi. Sei la chiave per rompere il condizionamento... e ricreare
l'Unimente."
"Hai detto bene: sono l'unica... non posso creare un bel niente!"
lamenta l'interpellata.
"Non sei sarei così sicuro: ho visto Sprite privo di sensi, vicino a...
Ghaur. Fatemi uscire e fare un tentativo!" dice Wonder Man.
"Sei matto? E' un suicidio!"
"Sono veloce e resistente. Presto!"
Strange allenta per pochi istanti le difese fornite da Cyttorak, permettendo a Simon Williams di uscire.
Un boato è il segnale che gli Eterni stanno sferrando un nuovo attacco per
approfittare del calo di energia mistica.
"Sersi... stai sudando... stai sudando sangue" nota con un certo
orrore la Donna Ragno, a dir poco spaesata da tutto lo scenario.
"Strana sensazione..." commenta l'eterna, con un sorriso ambiguo
sulle labbra. Non è comune essere sorpresi da se stessi, dopo millenni di
esistenza.
"E adesso farò scorrere davvero il vostro sangue" ottiene in tutta
risposta, da una voce alterata.
"Ma come...?!"
L'arrampicamuri assalta Strange e non perde tempo a colpirlo con tutto ciò che
ha - pugni e scariche bioelettriche.
Il campo di forza sembra cedere un attimo, prima che altre due nuove Bande si
attorciglino intorno ai pugni della pedina di Ghaur.
"Sta riuscendo a usare la Corona attraverso la breccia per Simon..."
cerca di spiegare Stephen.
"Oh...! Io e Simon siamo protetti, ma lei non è una Vendicatrice!"
Il mago capisce in pochi secondi il problema, facendo mente locale. Sa da
Scarlet che gli Eroi Più Potenti Della Terra si sono dotati di un chip
tecno-magico in grado di prevenire qualsiasi genere di condizionamento mentale.
[2]
E' passata meno di mezz'ora da quando Jessica Drew è stata liberata dal
condizionamento mentale di Ghaur.
"Era ancora troppo debole per resistere..."
"Tu come fai...?"
"Non offendermi" la zittisce bonariamente Stephen.
La speranza si riaccende quando la figura ionizzata di Wonder Man oltrepassa la
barriera mistica, con Sprite tirato per un braccio.
"Atterrate Jessica!" sono le parole di bentornato di Sersi, troppo
impegnata a tenere eretto il campo di forza.
"Uh?", si domanda per un istante il Vendicatore, prima di riconoscere
nella smorfia e nello sguardo di Jessica la stessa persona invasata che aveva
tentato di uccidere suo figlio.
Una carica di colpi fa barcollare la Drew, che però vanta resistenza sovraumana
e un fattore rigenerante. Eppure, dopo pochi istanti, la donna perde i sensi.
"Accidenti, sto migliorando. E mi dispiace, ma non posso dire di non
essermela goduta" ammette Wonder Man,
ripensando ancora ai recenti eventi.
"Sono stato io, veramente" rompe il silenzio Sprite.
"Sersi?"
"Non sono riuscita a contattare Makkari, dev'essere nella Zona Quantica o
all'altro capo dell'universo..."
"Di che accidenti parlate?!" domanda Williams, a tratti risentito.
"Accordi telepatici" lo liquida la compagna di gruppo.
"Non possiamo farcela" dice Sprite, a conferma che il piano è stato
già comunicato per vie extraverbali "secondo il rito ci vogliono sette
Eterni... nelle peggiori cronache si parla di tre o quattro elementi... in due
non ce la possiamo fare!"
"Le vostre cronache dovranno accontentarsi di due Eterni e mezzo" sentenzia
Strange.
"Uh?"
"Non sono un Eterno ma che cos'è la magia, se non l'inganno delle comuni
leggi di natura?"
Il Dottor Strange recita qualcosa, stavolta in una lingua non comprensibile. La
fatica è evidente, al di là del significato; in fondo è contemporaneamente
impegnato a gestire le Bande.
Un'aura luminosa lo ricopre improvvisamente:
"Questo incantesimo mi dà le qualità di uno di voi... per il tempo
necessario, mi auguro. Sbrighiamoci!"
"Non possiamo! Rivelargli tutti i nostri segreti..." borbotta il
ragazzino degli Eterni. Si sente già in colpa per aver fatto da spola al folle
Deviante, non vuole aggravare la situazione compromettendosi ancora di più con
la violazione delle antiche leggi.
"Sprite, io ho l'Occhio di Agamotto, posso sapere tutto" bluffa in un
certo qual senso Strange "Forza!"
E' Sersi a prendere, con un gesto, le mani del suo compatriota e dello
stregone.
Wonder Man assiste rapito all'esecuzione del Rituale dell'Uni-mente. Nel giro
di un minuto, i tre svaniscono, insieme alla cupola di Cyttorak, e appare un
grosso cervello giallognolo, grande come tre teste umane, e levitante.
"Simon, la mossa della volpe" è il messaggio telepatico che riceve da
tre voci sovrapposte nella sua mente. E capisce subito.
Come gli animali che vogliono ingannare le loro prede o i loro predatori,
l'uomo si accascia volontariamente sulle strade di Olympia, accanto alla Donna
Ragno. Se gli Eterni posseduti lo vedessero in pieno possesso delle sue
funzioni, lo atomizzerebbero, senza nessuno a poterlo proteggere. Per fortuna è fatto di energia!
"Spero che questo non lo racconteranno" si augura, mentre
esegue il consiglio. In realtà è pieno di rabbia per la sua impotenza: non
chiederebbe di meglio che potersi confrontare faccia a faccia con il Deviante.
"Ah, e volete spaventarmi con quell'aborto di Uni-mente?! Mi facilitate il
compito di spazzarvi tutti insieme con un unico attacco!" è il precoce
commento di Ghaur, alla caduta del campo mistico.
Le energie psichiche ingaggiate nel duello sono così potenti da essere visibili.
Lampi gialli si scontrano con lampi verdi, ingaggiando una drammatica versione
di un tiro alla fune. La situazione sembra in stallo per istanti infiniti, agli
occhi degli spettatori - un pugno di Devianti, residenti in città in segno di
pace tra le due specie, ancora frastornati per la riacquisizione della volontà,
e un metaumano che vi assiste con un solo occhio socchiuso, e da sdraiato.
"Non so se mi sentite, ma... voi rompete il condizionamento degli
Eterni!" urla nella sua testa Wonder Man, prima di rialzarsi di scatto e
caricare come un berserker verso
Ghaur.
Se l'obiettivo era distrarlo, il Vendicatore ha avuto successo.
"Tu, patetico umano!" gli urla contro il sacerdote di Set,
picchiandolo duro grazie al potenziamento della Corona.
"Vuoi che ti ristacchi un braccio?!" minaccia Williams.
Intanto, la piccola Uni-mente volge la propria attenzione verso la popolazione
imbambolata di Olympia, ancora sotto il condizionamento ma al momento
sprovvista di ordini espliciti.
L'abbassamento della guardia è sufficiente per vincere la magia della Corona e
ripristinare una sufficiente lucidità negli Eterni.
Un messaggio telepatico fa il resto.
Wonder Man cerca con tutte le sue forze di staccare l'artefatto dalla fronte
del nemico, invano. Non foss'altro che nel frattempo deve subire colpi
micidiali che a malapena il suo fisico potenziato può sopportare a lungo.
Lo scontro tutto fisico tra il membro dei Vendicatori e l'esponente dei
Devianti subisce una battuta d'arresto, quando entrambi i contendenti riconoscono
l'antica liturgia che è stata usata pochi minuti prima.
"No...." rantola Ghaur, rialzandosi in piedi, pronto a contrattaccare
e a fermare sul nascere il rito.
Ma è tardi: l'esplosione di energia da parte del “cervello giallognolo” gli fa
rendere conto di star perdendo di mano la situazione.
Vedere il Dottor Strange scagliato a distanza è solo un brevissimo sollievo.
Perché gli Eterni non sono più, e al loro posto troneggia la versione più
potente dell'Uni-mente.
"Dottore!" urla Wonder Man, correndogli incontro e rannicchiandoglisi
accanto, per sollevarlo e farlo riprendere.
"Dove... dove sono?" biascica il mago, in stato confusionale.
"Dottore, siamo ad Olympia..." rimarca Williams, preoccupato.
L'ultima cosa che Strange
ricorda è di essersi messo sulle tracce delle energie di Set, a New York, e di
essere arrivato nei pressi della Williams Innovations.
Con un colpo d'occhio si rende conto dello scontro che sta impazzando tra Ghaur
e l'Uni-mente, a poche falcate da loro.
"Che succede...?" mugugna la Donna Ragno, mettendosi a sedere sul
lastricato.
"E' una buona domanda..." le fa eco Stephen Strange, mentre sorride
in segno di ringraziamento a Williams e si rialza, per poi aiutare da buon
cavaliere la Drew. Con un po' di
intuizione e un pizzico di percezioni extrasensoriali, il quadro gli si fa di
nuovo chiaro: per quanto abbia perso la memoria di ciò che gli è successo nelle
ultime ore, non si stupisce che i sospetti su Ghaur siano stati confermati e
che ora si ritrovino nel bel mezzo di questo campo di battaglia.
Persino la Corona ha difficoltà a tener testa a centinaia di Eterni che la
attaccano con le loro menti all'unisono, per di più fatti forti da incantesimi
rubati dalla memoria dell'ex Mago Supremo della Terra.
Il volto di Ghaur è una maschera di dolore. Con le ultime forze residue, negli
ultimi istanti prima dell'inevitabile disfatta, il Deviante scandisce qualcosa
di incomprensibile ai più.
"Quella lingua mi mette i brividi... mi è familiare... ha un suono che ho
sentito dagli anziani di Wundagore" confessa Jessica, cresciuta alle
pendici del monte della Transia, sacro a un dio primevo.
Pochi istanti dopo, il Deviante scompare in un accecante bagliore verde.
"No!!!" ruggisce Simon, crepitante di energia.
"Sta' tranquillo, Wonder Man: il nostro nemico è fuggito, mettendosi però
coscientemente in trappola" lo rabbonisce Stephen, posandogli impunemente
una mano sulla spalla carica di energia ionica.
"Che intendi?"
La domanda non ottiene una risposta immediata, perché l'Uni-mente li acceca
ancora, momentaneamente, nel processo
di disgregazione. D'un tratto, la piazza principale di Olympia è di nuovo
gremita di Eterni, perlopiù festanti.
I due Vendicatori si cercano tra la folla, si rincorrono e si
abbracciano, per poi staccarsi con un certo imbarazzo per quel momento di
trasporto.
"Ce l'avete fatta..." rimarca Simon, ridondante.
"Sì, e dobbiamo ringraziare tutti voi" sovrasta la voce possente di Zuras, il patriarca della
genìa, che si fa strada tra i suoi simili come Mosé tra le acque del Mar Rosso.
"Altezza" china il capo Strange "A quanto pare abbiamo fatto
solo il nostro dovere. Per quanto mi riguarda, avrei solo gradito non essere
strappato con tanta violenza dall'Uni-mente, incidente che sembra aver
creato un vuoto nei miei ricordi. Se questo era il prezzo per risparmiare alla
Terra il dominio di Ghaur e del suo idolo, lo pago volentieri".
"Siamo mortificati, Mago Supremo emerito, ma il suo... blasfemo
incantesimo di mimesi stava per terminare d'efficacia, la sua presenza non era
dirimente e... la pace del mio popolo e dei Devianti è legata a doppio filo
alla nostra segretezza" si scusa, a modo suo, il capo degli Eterni,
ricevendo in cambio un semplice sguardo di sfida.
"Noi comuni mortali potremmo essere aggiornati? Che fine ha fatto quel
figlio di buona donna di Ghaur?!" si permette di intromettersi Wonder Man.
Strange si lascia andare a un mezzo sorriso, prende un respiro e spiega:
"Non mi stupisce che la Donna Ragno avesse familiarità con l'idioma che
Ghaur ha usato prima di scomparire. Ha pronunciato un incantesimo più vecchio
del mondo, concepito da Chton, usato tra gli altri da Set al tempo della guerra
con il Demiurgo. In sostanza, si è autoesiliato in un'altra dimensione. Non
nella forma blanda, solo psichica, dell'ultima versione, ma in maniera più
drammatica... anima e corpo. Nessuno può attaccarlo contro la sua volontà, né
lui può uscirne senza un adeguato rito da parte di suoi fedeli nel nostro
mondo. Per questo non ho tentato di fermarlo."
"Ottima notizia" commenta Sprite, dando voce al respiro di sollievo
del Vendicatore.
"E la Corona?" incalza Zuras. Evita di carpire le informazioni
direttamente dalla sua mente, per non perpetuare l'oltraggio.
"E' ciò che mi preoccupa di più. Ghaur vi ha legato la sua essenza: essa è
la chiave per la sua dimensione; in sostanza, il vostro nemico tornerà sulla
Terra quando tornerà Set. Il punto è che la Corona è... stata mandata nel
futuro."
"Nel futuro?!" gli fa eco la Donna Ragno, meno avvezza degli altri a
questo genere di rogne spaziotemporali.
"Sì. «Quando ci sarà bisogno di lei», se posso parafrasare in maniera
impropria un verso della formula. Non ho modo di sapere come e quando spunterà
fuori. Dobbiamo stare all'erta." mette in guardia il Dottor Strange.
"Datemi dello stupido, ma quello che continuo a non capire è... l'ultima
volta non l'avevate bandita dal multiverso?" riprende il discorso Wonder
Man, memore dei postumi dell'“attacco di Atlantide”.
"Siamo stati ingenui. Nello stesso momento in cui veniva bandita, come
sempre accade per i viaggi nel tempo o altri motivi, nuovi universi alternativi
stavano nascendo, scampando alla maledizione che avevamo lanciato. Per
riunirla, Ghaur deve aver usato un'antica magia elementale per attingere ad
almeno quattro linee temporali createsi in quell'irripetibile
frangente..."
"Ok, io ci rinuncio a capire. So che non sono stata granché d'aiuto, anzi,
ma qualcuno potrebbe darmi un passaggio a casa?" rompe gli indugi Jessica
Drew, sempre più stordita.
"Sprite, sono fiera di te. Anche se sei stato la miccia di questa bomba,
hai dato un contributo fondamentale per mettere le cose a posto. Senza di te,
non avremmo potuto ricreare l'Uni-mente" dice Sersi, accarezzando la
spalla del “fratello”, arrossito per l'imbarazzo.
"Grazie. E' stato bello poter partecipare, devo ancora smaltire la
delusione per esserne rimasto escluso ai tempi della Quarta Coorte..." [3]
a>"Non sarei così magnanimo al posto tuo, mia cara. Non è il primo
guaio che ci combina. Io e Sprite avremo molto di cui parlare" minaccia
Zuras, portandolo via. Con un viso teatralmente preoccupato, il biondo Eterno
saluta con il pensiero i suoi improvvisati compagni d'avventura, che ricambiano
chi con la mano, chi nello stesso modo.
"Dottor Strange, mi dispiace per quel che è stato deciso di farle,
sull'onda dell'emergenza" si scusa Sersi, con un certo, improvviso
distacco.
"Ammetto di essere stranito e confuso. Mi sottoporrò a qualche seduta di
autoipnosi per... lasciarmi alle spalle quest'esperienza. E' stata più
sconvolgente del previsto, persino per me. Prima, però, ho del lavoro ancora da
sbrigare"
"Vale a dire?"
"Devo liberare la Contessa De la Spirosa dalla dimensione in cui Ghaur
l'ha imprigionata al proprio posto"
"Serve aiuto?"
"No, grazie. E' ordinaria amministrazione" sorride il Dottor Strange
"Lei rimane qui, Sersi?"
"Sì, ne approfitto per... riprendere qualche contatto. Tanto ci rivedremo
presto e non sarà ancora per motivi di piacere"
"Dopo il Rituale dell'Uni-mente ha forse acquisito il potere della
precognizione?"
"Oh, no. Dopo qualche millennio di esperienza, si impara a prevedere certe
cose!"
"Ok, vi state comportando in maniera molto strana ma farò finta di
niente... voglio solo tornare a casa!" esclama Wonder Man.
"Alla prossima" li saluta Sersi, schioccando le dita e facendo
ricomparire ognuno degli altri tre provvisori Difensori a casa.
Per un attimo un velo di tristezza scende sul suo volto perfetto, e non dipende
dal fatto che il gesto l'ha esautorata delle ultime energie. La tristezza
deriva dal modo brusco con cui ha dovuto liquidare gli umani, per la violenza
psichica che, volente o nolente, si è ritrovata a perpetuare in complicità con
i suoi simili.
Ma la tristezza non è mai stato un attributo appropriato per Sersi.
Dissimulando la sua stanchezza, alla velocità del pensiero, è di nuovo nella folla
ad urlare "Signori e signore, non credete sia il caso di
festeggiare?"
Nonostante tutto, è la cosa che le riesce meglio.
New York, Greenwich Village.
Sanctum Sanctorum del Mago Supremo.
Rintrah è in procinto di operare un incantesimo di teletrasporto, per
raggiungere la fonte del segnale magico riconducibile a sé, quando viene colto
di sorpresa dall'apparizione del Dottor Strange.
"Maestro...!" esclama. Vedendolo sconvolto e confuso, si affretta a
sorreggerlo. "Che è successo?"
Pur con un eloquio poco chiaro, Stephen siede su una poltrona e racconta il
poco che gli è stato permesso di ricordare, il che gli consente di tirare le
fila.
"E' stato poco cortese da parte degli Eterni violentare la sua mente in
quel modo" commenta l'alieno.
"Non importa, tornerò a consultare i libri che parlano di loro per colmare
le lacune... Ciò che conta ora è tenere gli occhi aperti sulla prossima
apparizione della Corona."
"Il futuro in cui è stata mandata potrebbe essere remoto, anche al di là
delle nostre esistenze" immagina con ottimismo Rintrah.
"Spero solo che l'umanità sia ancora protetta da un Mago Supremo della tua
risma, mio caro. Ora devo andare a liberare l'anima della Contessa dalla
prigione in cui Ghaur l'ha imprigionata", fa per alzarsi, solo per
accusare un capogiro.
"Lei si riposi, maestro. Ci penso io... è un lavoro da Mago Supremo,
no?"
Il Dottor Strange sorride e annuisce, prima di reclinare il capo e socchiudere
gli occhi.
San Francisco, California.
Golden Gate Bridge.
Quando pensava che niente potesse più stupirla dopo le ultime giornate, la
Donna Ragno viene presa dal panico quando le architetture classiche di Olympia
scompaiono alla sua vista, per essere subito rimpiazzate da un panorama
contemporaneo e, a tratti, familiare. Il vento spira fortissimo e rischia di
farla cadere.
Infatti, si trova su un pilone del ponte Golden Gate.
"Ma che accidenti...?!" esclama, guardandosi intorno e cercando di
rimanere ferma. "Sono a San Francisco! Perché diavolo Sersi mi ha mandata
qui? Avevo detto di voler andare a casa, da Lindsay, e... a casa...?"
Non saprebbe sbilanciarsi se la Vendicatrice si sia sbagliata, se l'abbia
punita per essere stata una palla al piede come pedina di Ghaur o se, per caso,
abbia captato qualche suo desiderio inconscio.
Se è vero che si trova in una città in cui non abita, senza un soldo in tasca,
è anche vero che qui ha qualche vecchio amico a cui bussare per chiedere una
mano.
Il primo pensiero sarà chiamare Lindsay McCabe e... cosa? Farsi mandare un
biglietto aereo per Madripoor o... chiederle di raggiungerla in California?
Per fortuna, in tutto questo ambaradan ha riottenuto i suoi poteri. "Mi
mancavano", ammette a se stessa, mentre per la curiosità dei passanti e
dei turisti gattona verso il basso lungo un
pilone del ponte.
New York.
Base dei Vendicatori.
Wanda Maximoff è in procinto
di operare un incantesimo di teletrasporto, per raggiungere la fonte del
segnale magico riconducibile al suo compagno, quando viene colta di sorpresa
dall'apparizione dello stesso.
"Simon!" esclama, prima di abbracciarlo. "Si può sapere che è
successo? Perché non mi hai detto niente di Charles...!?"
"Calma, adesso ti spiego tutto..." le sorride Wonder Man, dando prima
un bacio a lei e poi al loro bambino.
"E' stato molto irresponsabile da parte tua non chiamarmi per l'attacco
al bambino e non convocare tutto il gruppo per fermare Ghaur, lo sai,
vero?" lo rimprovera la donna, con un tono non troppo severo, dopo il
resoconto.
"Lo so. Come tu sapevi che testa calda sono, quando ti sei messa con me"
"Già. E so che non volevi farmi preoccupare..."
"Ora è meglio che vada ad aggiornare i nostri archivi con quello che è
successo. Charles, vuoi venire a giocare con il computer?" chiede
retoricamente Simon Williams e prende suo figlio sulle spalle.
New York, Manhattan.
Sala riunioni della Oracle Inc.
Namor è notoriamente una persona di un certo orgoglio. Per questo inizia ad
alterarsi quando vede parte dei membri del consiglio d'amministrazione della
sua azienda distratti, nonostante lui stia parlando loro di importanti
prospettive.
"Signori, c'è qualche problema?" si ferma e domanda con il maggior
garbo possibile.
"Signore..." balbetta qualcuno, puntando il dito contro la finestra a
tutta parete alle sue spalle.
L'atlantideo sussulta alla vista di una piccola sfera di luce che si muove in
sua direzione. Il primo pensiero è che sia una bomba di qualche tipo.
Nessuno fa in tempo ad alzarsi e fuggire, perché l'UFO oltrepassa indenne il
vetro e recita:
"Un messaggio privato per il signor Namor McKenzie, da parte del dottor
Stephen Strange"
"Vorrà scherzare...?! Ditemi solo che non si tratta dei Difensori...
" sussurra tra sé e sé, spazientito "Signori, pausa di cinque
minuti!"
Non appena l'ex Re di Atlantide si è chiuso in una stanza, al riparo da
orecchie indiscrete, seguito con dedizione dalla sfera luminosa, quest'ultima
cambia conformazione e accoglie le fattezze del busto del Dottor Strange, a mo'
di ologramma mistico.
"Caro Namor, questo messaggio è stato inviato a tutti gli eroi coinvolti
loro malgrado nell'affare della Corona. Mi è parso opportuno aggiornarvi sulla
risoluzione della vicenda e mettervi in guardia..."
Dopo essere stato messo al corrente della battaglia di Olympia, sollevato di
non dover scendere in battaglia con Silver Surfer e Hulk, Namor non biasima più
il suo amico per averlo interrotto. Conosce i pericoli che derivano dal male
che hanno affrontato. Si augura che Atlantide non debba più vivere l'incubo
rappresentato da Set o da folli Devianti. Eppure prova una sottile inquietudine
nel sapere che in un qualche futuro la Corona del Serpente lo attende, pronta
per essere usata...
FINE
Note dell'Autore: Dopo avergli fatto perdere un
braccio per mano di Wonder Man su Vendicatori, Fabio Volino aveva pensato bene
di far tornare Ghaur in grande stile con questa sua saga incompiuta. Ho
abbracciato facilmente la sua scelta. Il Deviante, fedele servitore del
dio-serpente, è un personaggio classico che si prestava benissimo al ritorno
dell'artefatto - che io avrei lasciato nell'oblio, dopo la classica saga Atlantide attacca!, ma l'erba cattiva
non muore mai, meglio farsene una ragione.
Come sa chi ha letto gli episodi #74 e #75 de L'Uomo Ragno, la Corona del Serpente è già ricomparsa, per finire
nelle mani di Spider-Man e aiutarlo a debellare il dio-ragno Omm, nemico
atavico di Set - ecco a che cosa sarebbe tornata utile. Per poi essere subito
trafugata, ma questa è un'altra storia... E nella vicenda, non a caso, è
coinvolta anche Jessica Drew che, forte di questa esperienza, darà a modo suo
una mano.
Ghaur dovrebbe tornare insieme a Set, no? Quindi ragionevolmente mai. Sono
altrettanto ragionevolmente sicuro che qualche collega si inventerà qualcosa
per smentirmi!
Sersi e il Dottor Strange si sono già rivisti nelle pagine della nuova serie
personale del Mago Supremo, dalla penna di Fabio Furlanetto. Considerando che
in quella circostanza si trattano da conoscenti, l'escamotage finale è stato obbligato.
Ringrazio ancora Eriugena per il contributo che ha dato con un privato brainstorming e tutti i titolari dei personaggi
prestati per questa storia.
[1] Nella saga sulla Mano a sei dita, parzialmente edita in Italia da Comic Art dal #16 di All American Comics.
[3] Nel classico ciclo di esordio degli Eterni di Jack Kirby, ristampato da Panini Comics in un Marvel Omnibus e nella collana da edicola Supereroi - Le Grandi Saghe